"Kiselev, il direttore della Lenfil'm, prediligeva una figura retorica trasversale. Era la Betta Menesbatto. Se il direttore era scontento di un collaboratore della Lenfil'm, diceva:
- Ti comporti come la Betta Menesbatto...
Oppure:
- Pessimo montaggio. Persino la Betta Menesbatto l'avrebbe montato meglio...
Oppure:
- Per chi stiamo facendo il film? Per la Betta Menesbatto?!...
Eccetera.
Un bel giorno alla Lenfil'm arriva il ministro della cultura Ekaterina Furceva. Nell'aula magna si svolge l'incontro. Kiselev tiene un discorso in cui risuonano alcune autocritiche. In particolare, il direttore dice:
- Abbiamo ancora numerosi film vacui, poco impegnati. Ad esempio, L'uomo venuto dal nulla. Sembra l'abbia girato la Betta...
Qui il direttore si impappina: sul palco c'era il ministro della cultura. Non era cosa da dire, per di più a una signora! Mica poteva tirar fuori la Betta Menesbatto, non era cosa da dire.
Kiselev decide di edulcorare l'espressione e conclude:
- Sembra che l'abbia girato la Betta... Meninfischio.
A quel punto dalla platea giunge una bonaria esclamazione:
- Ma come, compagno Kiselev, non ci dica che la Betta Menesbatto ha messo la testa a posto...
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