domenica 5 novembre 2017

Quell'ineffabile quarto d'ora



Circa tre anni fa inviai un romanzo a un editore e meno di 24 ore dopo mi arrivò l'e-mail di rifiuto
Pensai a un errore, un disguido
Non poteva essere possibile
Ma non era un errore, l'editore soffriva di insonnia, in quel periodo, e lesse il mio romanzo nottetempo, in tre ore, disse, concludendo che era tecnicamente perfetto, ma sapeva di già scritto, già sentito

Gli inviai un altro romanzo e in effetti circa 4 giorni dopo l'editore mi fece sapere che lo avrebbe pubblicato

Era Il terremoto particolare di Antonio M. che all'epoca si chiamava ancora Il terremoto della sposa





Il successo del romanzo, oggi best seller internazionale, mi convinse a iniziare un tour di presentazioni (di due date) che mi portò finanche all'estero - a Roma. Nella Capitale ho avuto qualche problema per via della lingua ma ho comunque vissuto il mio quarto d'ora Warholiano, quando mi capitò di sedere allo stesso tavolo di Riccardo Iacona e Maria Rosa Cutrufelli.
I video nei quali parlano della mia opera sono troppo pesanti per essere caricati su questo blog amatoriale
Poi arrivò anche Lidia Riviello, che lesse un brano. Io ero schiacciato in un angolo, imbarazzato dal fatto che continuavano a chiamarmi "giovane autore" a quarant'anni passati, e annichilito dalla presenza di quel microfono che prima o poi mi sarebbe capitato tra le mani, rischiando di distruggermi, ma seppi cavarmela destreggiandomi in un malinconico giullarismo, come spesso mi succede quando in realtà vorrei mandare tutti al diavolo e andarmene.

Bene, ecco le mie poesie per i miei 4 migliori lettori. Dunque tenetevi forte

Caro Alex Di Giuseppe
Non sei forse un bel ragazzo
Ma hai fiuto e un bel cuore
Quindi non ci frega un cazzo
Non sarai uno e novanta
Sì, c’avrai pochi capelli
Ma con la tua intelligenza
Ormai nulla ti è precluso
Te lo giuro, sono serio:
Che tu possa realizzare il tuo più ardito desiderio


Se in questioni musicali
Non ti senti assai ferrato
Tu interpella il buon Solventi
E sarai illuminato
Recensendo il pentagramma picchia come Apollo Creed
Lui conosce a memoria tutto Bowie e Lou Reed
Ma una cosa non capisco
Caro tosco, sei un portento:
Perché non mettesti su anobii quel tuo cazzo di commento?

Rose rosse a Filomena
Con la coscia sexy e oblunga
Con la lingua affilata
Come chi la sa ben lunga
Dispensava i suoi consigli
A me, suo concittadino
Che tesoro non ne ho fatto
Perché sono mezzo matto
Spero ti sia divertita
Quel mattino al gran caffè
Poi un bel giorno sei sparita
Ogni tanto fatti viva
Porta pure tuo marito
Lo ricordo, al tavolino
Mentre noi si chiacchierava
Si faceva una dormita

Ecco infine il buon Pasquale
Uomo onesto e assai cortese
Oltre a essere gentile
È persino un po’ cugino
Non c’è sangue nel legame
È un rapporto regionale
Lo confesso, io ti amo
Tu pugliese, io lucano
Dunque, ti chiedo addolorato
ma perché m'hai scancellato?

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